Abbiamo parafrasato il titolo del noto film di Massimo Troisi per sottolineare che se è vero che ricominciamo con una nuova avventura giornalistica, non è proprio da zero che si riparte. Ricominciamo da tre: da quel po’ di esperienza fatta nel mondo della comunicazione e dell’informazione on line, ricominciamo dalla voglia di far bene di un gruppo misto di persone nuove e persone sperimentate che non hanno paura del nuovo, ricominciamo dall’affetto di alcuni lettori che ci hanno scritto negli ultimi mesi e che hanno già iniziato a far arrivare mail e fax nella nuova redazione. Ancora una volta l’obiettivo dichiarato che abbiamo è aggiungere una voce libera al coro informativo dell’Isola, è mettere a disposizione della comunità elbana uno strumento democratico, poiché consideriamo l’informazione ai cittadini come il primo scalino della scala della democrazia. Elbareport non sarà un giornale asettico ed equidistante, (nessuno di norma è più partigiano nella sostanza di chi si dichiara imparziale nella forma) è probabile anche che si trovi più di una volta nella mischia tra le parti, ma assicuriamo che aprirà le sue pagine in primo luogo a chi dissentirà da una o più delle tante anime che costituiscono la sua redazione. Vogliamo essere strumento di un territorio e chiediamo a quel territorio, alle sue istituzioni, alle sue categorie economiche, alle sue forze vive, di sostenerci aiutandoci a fare informazione, a lavorare. Ci vorrà un po’ di tempo perché questo vascello appena varato possa spingere le sue macchine a tutta forza, non saremo perfetti mai e meno che mai nelle prime miglia della nostra rotta; ci vorrà pazienza e molto lavoro, riallacciare vecchi rapporti tesserne dei nuovi, poi cercheremo di offrire alla comunità elbana e dell’Arcipelago un giornale essenzialmente completo e veloce. Non sappiamo se e quando ci riusciremo, ma ci proveremo seriamente, come al solito.